Sei mesi e tre anni e mezzo. Due età così diverse eppure così dense di cambiamenti. I miei due figli Duccio e Gemma hanno tre anni precisi di differenza, il primo non è più un neonato e si prepara a iniziare lo svezzamento, la seconda ha appena finito il nido e a settembre inizia già la scuola materna.

Con due bambini piccoli i mesi volano alla velocità della luce, le giornate sono catene di montaggio ed è un attimo arrivare alle 23, quando finalmente dormono entrambi e si ha un attimo per tirare un sospiro di sollievo e salutare un’altra giornata che finisce.
Perciò voglio provare a fissare su monitor questo periodo, perché se ne andrà via veloce anche questo e lascerà spazio ad un altro.
Faticosi ma bravi entrambi, così sono i miei figli. Il piccino, Duccio, è un pacioccone, tutto sorrisi e sguardi languidi. Anche se ora che inizia a muoversi – sta gattoni e quasi a sedere – inizia anche lui a tirar fuori il suo carattere. E’ tranquillo, ma se dice no è no e sa come comunicare le sue esigenze con quei suoi urletti decisi e quei suoi gorgoglii continui.

La grande, Gemma, è un vulcano di parole e movimenti: non smette un attimo di parlare e correre, chiamarla ‘vivace’ è un eufemismo. Ma in quest’ultimo mese l’ho vista davvero cambiare e diventare ‘grande’. E’ come se, l’arrivo del fratello nella sua vita, l’avesse responsabilizzata e fatta crescere di colpo. Si è molto calmata, ha sempre un pensiero gentile per il fratellino, il suo “Duccino”, come lo chiama lei. E poi ha una grande voglia di indipendenza, di fare le cose da sola: come lavarsi, vestirsi e fare i primi passi da sola.
Nella casa in campagna dei miei suoceri, dove c’è un grande giardino con cancello, ha imparato a uscire da sola e ad andare a trovare la bisnonna che abita nella casa accanto, al piano di sopra. Però vuole anche fare di più.

“Mamma posso andare a fare una giratina da sola? Così esce dal cancello del giardino, fa otto scalini, una salita, arriva alla strada ma poi si ferma, dove le ho detto io, e torna indietro. Io la guardo da lontano, mi forzo di non andarle dietro e aspetto che torni. “Visto che sono tornata subito?!, dice tutta fiera. E io le sorrido anche se dentro penso che ancora non sono pronta. Le ho insegnato ad essere indipendente, ma non già così indipendente. Speriamo che sia sempre così brava a tornare indietro.
Silvia Mastrorilli (Montemignaio, 21 giugno 2017)
Twitter @Silvia80Silvia