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DUBBIO AMLETICO SULLE PRIME CONTRAZIONI DEL TRAVAGLIO: AFFRONTARLE A CASA O IN OSPEDALE?

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Travaglio a casa o in ospedale? Questo è il problema.

Sarà che la data del parto si avvicina – non quanto come vorrei, trovate anche voi che le ultime settimane non passino mai?! – ma ultimamente mi ritrovo spesso a pensare all’inizio del travaglio, quando le contrazioni iniziano ma ancora non sono regolari. La mia ostetrica mi ha consigliato, soprattutto se inizieranno di notte, di rimanere a casa almeno all’inizio, finché non diventeranno più vicine e regolari. Innanzitutto perché si sta meglio nel silenzio e nella tranquillità del proprio letto, con il tuo divano e soprattutto il tuo bagno!

Poi perché gli ospedali sono spesso affollati – soprattutto quello fiorentino di Careggi dove ho deciso di partorire – e se arrivi lì troppo presto, quando ancora sei poco dilatata, rischi di dover rimanere in corridoio o addirittura potrebbero rispedirti a casa.

Sempre ammesso che in quel momento io e mio marito riusciremo a mantenere la calma e a ragionare sul da farsi, senza fiondarsi in macchina in direzione ospedale alla prima contrazione, mi chiedo se non sia rischioso rimanere a casa, sfidando la sorte o un’improvvisa accelerazione delle contrazioni.

Solo un mese fa ho intervistato per il quotidiano di Firenze La Nazione un papà che, causa traffico e maltempo fiorentino – accoppiata diabolica se si ha fretta, come in quei casi – si è ritrovato a far nascere il suo bambino nel sedile posteriore della sua auto perché non sono riusciti a arrivare in tempo in ospedale e la sua compagna, mentre spingeva, si è vista spuntare la testa del bambino tra le gambe. Per chi volesse leggere la storia incredibile di questa coppia può cliccare qui.

Solo l’ipotesi remota che possa succedere anche a me mi terrorizza ma voi che ne pensate? Quale è stata la vostra esperienza? Aspetto i vostri racconti e commenti.

(Twitter Silvia80Silvia)

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