Ogni giorno da quando è nato Duccio il 23 dicembre ho pensato di scrivere sul blog per mettere su carta, o meglio su monitor, le incredibili emozioni che sto vivendo ma come sanno bene tutte le mamme di più figli ritagliarsi una mezz’ora spesso è pura fantascienza. Ma stamani Gemma è all’asilo e Duccio dorme tranquillo nella carrozzina, forse per oggi per la prima volta!
Il mio maschietto ha 5 settimane e posso dire che abbiamo preso il ritmo. Avendo già la sorella maggiore – Gemma che ha appena compiuto 3 anni – non è stato facile per tutti abituarsi ad una nuova vita a quattro dove ognuno ha dovuto rinunciare ad un po’ di se stesso.
Il secondo figlio ti cambia davvero la vita e, come mi ha detto un mio amico, “è in questi momenti che devi tirar fuori la grinta” ma mi ha subito motivato aggiungendo “ma andrà benissimo perché tu quella l’hai sempre avuta”.
Spero proprio che abbia ragione visto che di energia ne serve davvero parecchia soprattutto quando ognuno dei due figli reclama contemporaneamente le proprie attenzioni e tu non sai da che parte cominciare. Ma sono felice di aver scelto di complicarmi la vita perché nonostante tutto ne vale la pena, sempre, anche nei momenti in cui penso di non farcela. Con il secondo tutto raddoppia: l’amore, la gioia, la fatica e il dolore, la forza e la paura.
E’ un po’ come innamorarsi una terza volta (dopo mio marito e Gemma): una sensazione pazzesca che non credevo potesse capitarmi ancora a 36 anni.
Ed è tutto vero quello che mi dicevano per dissuadermi dal fare il secondo figlio: il sonno continuo, la stanchezza, la gelosia del primo, il tempo per la coppia che sparisce quasi completamente per non parlare del tempo per te, ormai mera illusione.
Ma quando la notte addormento Duccio dopo l’ennesima poppata lo guardo dormire beato e poi vado in camera di Gemma dove – quando non è sveglia urlando ‘mamma’ – dorme beata anche lei. Ecco in quei momenti notturni e solitari trovo un attimo il tempo di fermarmi a pensare e mi rendo conto che abbiamo fatto una cosa enorme, più grande di noi, che a volte fa davvero paura. Ma penso anche che non potremmo essere più felici e che ci siamo fatti il regalo più grande che potessimo mai desiderare.
Silvia Mastrorilli (Firenze, 30 gennaio 2017)
@Silvia80Silvia